Ricordi di viaggio: Mauthausen
Ogni giorno siamo bombardati da migliaia di dichiarazioni e non ci possiamo stupire più di niente. Ormai sentiamo tutto ed il suo contrario. Mio nonno diceva: "più grossa è la bugia e più facile è che diventi realtà." Certe cose però non possono e non devono passare inosservate, nè tantomeno la nostra intelligenza ci può permettere di ignorare dichiarazioni, che nel 2009, negano l'innegabile e quindi ci costringono, a riaprire ferite inguaribili e a dare la nostra testimonianza.
Quello che successe nella seconda guerra mondiale, ed in particolare lo sterminio di massa che venne messo in atto all'interno dei campi di concentramento è una realtà storica, oscena, triste, impressionante, scomoda, crudele, infame, ed altri aggettivi negativi per la nostra esistenza si possono aggiungere, ma vera. Non rivolto esclusivamente agli Ebrei ma a milioni di persone. Sembra una cosa assurda ma è successa.
Il mio personale disappunto su queste posizioni è palese e senza fraintendimenti. La cattiveria è propria dell'uomo che può comcepire atrocità di questo genere, e a contributo e testimonianza che si deve tramandare ritorno con la memeoria ad un viaggio fatto in Austria molti anni fà.
Una delle tappe fu proprio Mauthausen. Ricordo una collina e la strada che si snodava fino alla sommità dove si trovava una specie di castello, mura di cinta e torri.
Il tempo non era dei migliori. Etrammo per vedere, ma i nostri occhi avrebbero voluto non vedere, il nostro cuore non sentire, il cervello non pensare.
Appena entrati un piazzale immenso, le baracche, le stanze del gas, i forni con i lettini di ingresso, ed ancora stanze di esperimenti e torture, video e foto che testimoniavano i fatti.
Durante questi minuti, tanta voglia di uscire da questo luogo. Un video trasmesso faceva vedere cadaveri ammassati da una ruspa che formavano una montagna. Erano uomini e donne, nudi, ridotti all'osso, morti. Esperimenti di gambe troncate e poi riattacate al contrario.
Ricordo il silenzio che regnava dopo l'uscita, penso sia durato un bel po'. A nessuno veniva voglia di fiatare.
Mauthausen venne utilizzato come campo di sterminio di terzo grado, il peggiore ed i metodi utilizzati erano agghiaccianti: lavoro forzato nelle cave di pietra, le camere a gas, le camere a gas mobili (camion con il tubo di scappamento rivolto all'interno), docce gelate, fucilazioni di massa, esperimenti medici, dissanguamento, iniezioni di benzina nel cuore, impiccagioni, inedia (morte per fame). Dal 1940 al 1944 transitarono in questo campo di concentramento socialisti, omosessuali e rom tedeschi; artisti, scienziati, insegnanti e professori universitari polacchi, repubblicani spagnoli, prigionieri di guerra sovietici, ebrei ungheresi e olandesi. Spesso gli internati trovavano il coraggio di attaccarsi ai reticolati elettrificati intorno al campo, tanto era impossibile resistere psicologicamente a quello stato di annientamenti fisico e morale, spesso aggravato dai metodi sadici delle guardie. La vita non aveva nessun valore.
Dire che tutto questo non è esistito è folle come la follia guidò questi atroci fatti. E ricordarlo è un dovere per noi e le generazioni a venire . Monito per tutti afinchè certe cose non debbano più accadere.
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